OssigenoOzono terapia

OssigenoOzono terapia

L’Ozono è un gas naturale con forte potere antinfiammatorio ed antidolorifico; l’assenza quasi totale di controindicazioni cliniche e gli esigui rischi consentono il trattamento nella maggior parte delle patologie dolorose lombari. Il trattamento con ozono è particolarmente indicato nelle ernie discali di piccolo-medie dimensioni, nel dolore da fibrosi post-chirurgia, cioè il “mal di schiena ” post-operatorio, e nelle flogosi radicolari (la “sciatica” acuta) .

Quello che colloquialmente viene definita come Terapia con Ozono in realtà consiste nella somministrazione di una miscela di gas Ossigeno ed Ozono , nelle percentuali appossimative del 95% e 5%, che viene prodotta in modo estemporaneo da un apposito macchinario prima di essere iniettato, questo perchè la molecola dell’ Ozono è estremamente instabile e reattiva e si degrada in poco tempo

Per quanto riguarda l’utilizzo specifico nel campo del trattamento del dolore lombare, sciatica e mal di schiena le vie di somministrazione dell’ozono attualmente utilizzate sono:

  • Via paravertebrale
  • Via intradiscale (TAC o RX-guidata)
  • Via perinervosa (TAC, RX o eco-guidata)

La via Paravertebrale è, per la sua semplicità e minore invasività, quella attualmente più utilizzata La tecnica è stata proposta da Verga che aveva notato una riduzione del dolore dopo aver infiltrato con ossigeno/ozono alcuni trigger points in aree mialgiche nei muscoli paravertebrali, in corrispondenza del metamero del disco erniato. E’ tecnicamente molto semplice  ed è diffusamente utilizzata in Italia, Germania, Spagna, Cuba, Canada, Cina. Consiste nella somministrazione per via iniettiva intramuscolare (da una a svariate) di 5-10 ml di O2/O3  per sito .Viene definita come «agopuntura chimica» perché sia il gas che la puntura possono avere un ruolo nel provocare una serie di reazioni chimiche e nervose che portano alla scomparsa del dolore nel 70-80% dei casi dei pazienti con dolore spinale. Solitamente un ciclo di trattamento con Ozono per via paravertebrale comprende almeno 10 sedute con frequenza bisettimanale

La somministrazione intradiscale (la cosìdetta “discolisi con ozono”) consiste nella iniezione diretta all’interno del disco intervertebrale erniato di una piccola quantità di miscela di ossigenoozono con lo scopo di provocare una degenerazione cellulare delle cellule e della matrice del tessuto connettivale-cellulare del nucleo polposo del disco e in una loro trasformazione fibrosa, che esita in una riduzione di volume dell’ernia. Questa tecnica deve essere eseguita in ambiente attrezzato (sala operatoria o sala radiologica) e deve essere guidata con l’utilizzo di TAC o Radiografia convenzionale. È una applicazione singola e non può essere eseguita a livello ambulatoriale

Infine la più recente delle tecniche è la somministrazione perinervosa (cioè in prossimità del nervo infiammato) della miscela di ossigeno ozono. Questo può avvenire sia a livello del forame vertebrale, il punto in cui il nervo esce dalla colonna vertebrale , oppure direttamente nello spazio epidurale lombare. Anche queste tecniche richiedono l’utilizzo TAC o Radiografia convenzionale ma l’utilizzo della guida ecografica permette di eseguire facilmente questo tipo di trattamento anche ambulatorialmente. Rispetto alla tecnica paravertebrale la maggiore efficacia di questa modalità è intuitiva: il farmaco (L’ozono) viene depositato direttamente in contiguità delle strutture infiammate. La quantità di miscela ossigenoozono somministrata è notevolmente inferiore (3-5 ml rispetto ai 30-60 di una applicazione paravertebrale) ma soprattutto nel ridotto numero di sedute necessario per il miglioramento clinico: con questo tipo di tecnica il ciclo consiste al massimo in 3 sedute totali distanziate di 2-4 settimane l’una dall’altra

Ovviamente sia la somministrazione intradiscale che la perinervosa ecoguidata devono essere eseguite solamente da medici specialisti con esperienza della tecnica

Infine, l’ossigenoozono può essere iniettato anche a livello articolare (spalla , anca , ginocchio) meglio se sotto controllo ecografico , per sfruttare la sua potente azione antiinfiammatoria in dolori articolari refrattari ad altre terapie

START TYPING AND PRESS ENTER TO SEARCH