Dolore vertebrale (mal di schiena)

Dolore vertebrale

Il dolore vertebrale  (mal di schiena), cioè quello che si presenta a livello della colonna sia cervicale che dorsale o lombare (in questo caso di parla genericamente di “mal di schiena”), può avere differenti cause, ognuna delle quali può avere un trattamento specifico. Il primo passo per un corretto trattamento è perciò una giusta diagnosi. Qui sono elencate le principali cause di dolore vertebrale.

Con il termine “dolore vertebrale” o “mal di schiena” o “lombalgia” si indica il dolore proveniente dalla parte bassa della colonna vertebrale. Quando il dolore tende a scendere verso uno o entrambi gli arti inferiori si parla invece di “lombo-sciatalgia” o “sciatica” , nel caso che il dolore sia prevalentemente sulla parte posteriore o laterale delle gambe, oppure di “lombo-cruralgia” nel caso che invece sia prevalente sulla parte anteriore delle cosce.

Allo stesso modo quando il dolore proveniente dalla colonna vertebrale è localizzato al collo con eventualmente una diffusione anche alle braccia si parlerà di “cervico-algia” oppure , nel secondo caso, di  “cervico-brachialgia”

Per un efficace trattamento di questi quadri dolorosi è indispensabile eseguire una corretta diagnosi; è importante cioè capire da quale “elemento” anatomico che va a costituire la colonna vertebrale (vertebra, dischi intervertebrali, nervi, articolazioni, ligamenti, muscoli) nasce il dolore.

La possibilità di avere differenti cause del dolore e differenti localizzazioni fa comprendere come sia impossibile che una stessa terapia possa essere efficace in tutti i casi di “mal di schiena”. Perciò l’utilizzo indiscriminato e costante della stessa metodica su tutti i pazienti non potrà essere sempre coronato da successo; come la chirurgia, che ha indicazioni ben specifiche,  anche altre tecniche come laserterapia, tecarterapia, agopuntura, osteopatia/chiropratica, ossigenoozono , tecniche infiltrative ecoguidate o sotto controllo radiologico hanno (o dovrebbero avere!)  i loro precisi campi di applicazione.

Compito di uno Specialista nel trattamento del dolore è perciò quello di eseguire una adeguata diagnosi e successivamente quello di indicare il trattamento più adeguato per il paziente ed il suo problema, e non quello di ripetere meccanicamente la stessa terapia su tutti i pazienti.

Visita la seguente pagina dedicata all’Ernia del disco per approfondire www.medicinadeldolore.net/patologie/ernia-del-disco

La sindrome delle faccette articolari

Con il termine sindrome delle faccette articolari si intende la condizione dolorosa dovuta alle degenerazione artrosica delle articolazioni tra le vertebre (faccette), in particolare quelle lombosacrali.

Si manifesta con:

  • dolore in sede lombare, approssimativamente sopra le articolazioni interessate
  • dolorabilità lombrare alla pressione sulle faccette
  • provocabilità del dolore con i movimenti di estensione e rotazione del tronco verso il lato affetto e miglioramente con la flessione
  • aggravamento del dolore col mantenimento delle posizioni eretta e seduta per tempi più o meno lunghi e miglioramente con il riposo a letto
  • rigidità della colonna

I farmaci antidolorifici possono essere un ulteriore aiuto nell’alleviare il dolore.Le tecniche infiltrative (eco e radio-guidate) e di denervazione (termorizotomia) rappresentano la terapia più efficace e dai benefici più duraturi. E’ però fondamentale che al beneficio che segue tali procedure venga associato un percorso riabilitativo/fisiochinesioterapico e calo ponderale quando necessario per ridurre la possibilità di recidiva

Il dolore della articolazione sacroiliaca

Con il termine patologia dell’articolazione sacroiliaca  si intende un dolore localizzato nella zona sacroiliaca, spesso riferito come dolore lombare, ai glutei o in corrispondenza della parte superiore e posteriore delle cosce.

Le cause possono essere:

  • l’instabilità dell’articolazione
  • un trauma
  • l’infiammazione dell’articolazione
  • la degenerazione artrosica dell’articolazione

La terapia d’elezione è quella infiltrativa eco e radio-guidata e di denervazione.

Per approfondirevisita la seguente pagina dedicata alla stenosi del canale:  www.medicinadeldolore.net/patologie/stenosi-del-canale-vertebrale

La sindrome del piriforme

Con la definizione di sindrome del piriforme  si indica un disturbo doloroso che compare quando il muscolo piriforme, che unisce la superficie interna dell’osso sacro al femore, comprime il nervo sciatico che nel suo decorso si trova a passare vicino al muscolo e a volte addirittura al suo interno.

Il muscolo piriforme, in seguito a:

  • traumi
  • eccessivo sforzo
  • inattività dei muscoli glutei
  • miositi
  • interventi all’anca

può andare incontro a contrattura con conseguente infiammazione del nervo sciatico.

La sindrome del piriforme si presenta:

  • con un dolore profondo in regione glutea che aumenta alla palpazione e può distribuirsi lungo il decorso del nervo sciatico della gamba
  • peggiora con la corsa e dopo stazionamento in posizione seduta per tempi prolungati
  • può associarsi a riduzione di sensibilità e di forza

La terapia può essere farmacologica, con l’impiego di antinfiammatori, antidolorifici, miorilassanti, ed infiltrativa sotto guida ecografica. La ripresa dell’attività fisica deve essere graduale.

La “Failed Back Surgery Syndrome”

Ogni anno in Europa più di 500.000 persone vengono sottoposte ad intervento chirurgico alla colonna vertebrale e, se nella maggior parte dei casi l’intervento allevia il dolore, una discreta percentuale di pazienti continua a soffrire di dolore dopo il recupero dell’intervento o, dopo un periodo di relativo benessere, ne lamenta la ricomparsa.

Con il termine Failed Back Surgery Syndrome (FBSS) o sindrome da fallimento chirurgico si intende proprio quella condizione caratterizzata da un dolore che persiste dopo la chirurgia vertebrale: in Italia colpisce tra il 10 e il 40% delle persone sottoposta a chirurgia del tratto lombare della colonna, in pari misura uomini e donne, e interessa generalmente pazienti relativamenti giovani. La percentuale di fallimento chirurgico non è strettamente collegata alle capacità del Chirurgo e alla riuscita tecnica dell’intervento, ovvero anche pazienti operati da Chirurghi molto bravi e con interventi tecnicamente ben riusciti possono comunque mantenere il dolore presente prima dell’intervento , sviluppare una recidiva o un nuovo tipo di dolore.

Nel complesso si possono distinguere:

  • cause preesistenti all’intervento (sindrome delle faccette, da instabilità vertebrale, sindrome miofasciale)
  • cause non rimosse dall’intervento (frammenti erniari)
  • cause indotte dall’intervento stesso (aracnoidite spinale, fibrosi peridurale, traumatismo delle radici nervose, distrofia simpatico riflessa)

Chi soffre di FBSS è una persona con:

  • dolore (lombare, rachideo e radicolare irradiato ad uno o più arti)
  • disabilità
  • disturbi dell’umore
  • disturbi del sonno
  • disturbi dell’appetito
  • riduzione della libido
  • rallentamento psicomotorio

Dal momento che si tratta di una sindrome complessa, la soluzione del problema nel suo insieme è di difficile impostazione. La terapia farmacologica da sola risulta spesso insufficiente; anche  i trattamenti infiltrativi ambulatoriali a volte non riescono a modificare se non in parte il dolore. Nel trattamento della FBSS spesso si richiede l’utilizzo di tecniche avanzate come la peridurolisi con o senza applicazione di radiofrequenza gangliare, l’epiduroscopia, o, nei casi refrattari anche a questi trattamenti avanzati, la stimolazione midollare.

Nel percorso di cura di questi pazienti è fondamentale avvalersi di un supporto riabilitativo/fisiochinesiterapico e anche di una terapia psicologica . Attualmente i Centri in Italia in grado di trattare questi pazienti complessi avendo a disposizione Specialisti in grado di poter utilizzare la tecnica più indicata per il paziente non sono molti: per questo motivo Medicina del Dolore ha strutturato i propri Spine Center  con una attività clinica dedicata ai pazienti con problemi di dolore lombare persistente

Il  dolore muscolare

I muscoli costituiscono una parte importante della “struttura” della colonna lombare. Se le vertebre, i dischi intervertebrali costituiscono la struttura portante , i muscoli sono l’elemento che determina la possibilità del movimento, di mantenere la postura in modo corretto.

I muscoli che “lavorano”a livello del rachide sono perciò fondamentali e costantemente impegnati; per questo motivo anche patologie relativamente poco “importanti” come le contratture muscolari possono avere un grosso impatto sulla funzionalità della colonna. Si pensi che spesso i blocchi lombari (chiamati popolarmente il “colpo della strega”) riconoscono la loro causa proprio in contratture muscolari improvvise determinate da un sovraccarico o da una piccola lesione del muscolo oppure da una violenta contrattura riflessa determinata da una ernia discale o da altri problemi.

E’ perciò importante ribadire ancora una volta che quando ci si trovi a trattare un dolore lombare è fontamentale la diagnosi corretta per capire da dove proviene il dolore, dato che ogni causa avrà la sua terapia specifica. Non è pensabile che uno stesso tipo di trattamento abbia dei buoni risultati per un dolore muscolare, un dolore da ernia discale, in una sindrome delle faccette articolari o in una sciatalgia, eppure quello che succede quando ci si affida a “specialisti” che utilizzano un solo tipo di trattamento (laserterapia, ossigenoozonoterapia, tecarterapia , etc…) è proprio questo: ci si sottopone ad una terapia “standard” che è uguale per qualsiasi tipo di problema.!

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