Cefalee
- Mal di testa
- Emicrania
- Cefalea muscolotensiva
- Cefalea a grappolo
- Dolore facciale atipico
- Nevralgia occipitale
- Nevralgia trigeminale
Mal di testa
Con il termine “mal di testa” vengono comprese tutti quelle manifestazioni dolorose che interessano la zona cranio-facciale e cervicale.
Le cefalee (che nel linguaggio quotidiano chiamiamo “mal di testa”) vengono differenziate in:
- Cefalee primarie: indipendenti da una patologia sottostante (la cefalea stessa è la malattia)
- Cefalee secondarie: conseguenti ad una condizione o una patologia sottostante temporalmente correlata all’insorgenza del dolore, la cui rimozione provoca la scomparsa o almeno riduzione dei sintomi
- Nevralgie craniche e dolori facciali
Al gruppo delle cefalee primarie appartengono:
- emicrania
- cefalea muscolo-tensiva
- cefalea a grappolo
Al gruppo delle nevralgie craniche e dei dolori facciali appartengono:
- nevralgia del Trigemino
- nevralgia occipitale
- dolore facciale atipico
Una diagnosi che individui la tipologia di mal di testa è essenziale al fine di selezionare la strategia terapeutica (farmacologica e non) che permetta allo specialista di intervenire in modo adeguato.
Emicrania
Con il termine emicrania si intende una cefalea caratterizzata da dolore pulsante di intensità moderata o severa ad un solo lato del capo e che peggiora con l’attività fisica quotidiana, associata a fotofobia (ipersensibilità alla luce), fonofobia (ipersensibilità al rumore), nausea e vomito, osmofobia (ipersensibilità agli odori), stato di confusione o vertigini.
Ne esistono due forme fondamentali:
- con aura: il dolore è preceduto da fenomeni visivi temporanei quali, ad esempio, flash e lampi luminosi
- senza aura
Per quanto riguarda la terapia è possibile curare l’attacco di emicrania con farmaci specifici per il singolo attacco, ma esiste anche una terapia di prevenzione da assumere per periodi prolungati, indipendentemente dalla comparsa del dolore. In caso di emicranie che non rispondono al trattamento farmacologico, esiste la possibilità di intervenire con metodiche di neuro-modulazione.
Il 20% dei soggetti che soffrono di emicrania ha avuto esperienza del fenomeno dell’aura. Con Aura si definiscono disturbi visivi caratterizzati da luccichii, contorni tremolanti, forme a zigzag che solitamente precedono l’attacco di emicrania. L’aura tipicamente oscura la visuale della metà del campo visivo di uno o entrambi gli occhi. L’aura emicranica si sviluppa in 5-20 minuti e può durare tra i 20 e i 60 minuti. L’aura è visibile sia ad occhi aperti che chiusi. I pazienti che sperimentano il fenomeno dell’aura capiscono che il mal di testa sta arrivando e possono perciò assumere i farmaci in aticipo.
Cefalea muscolotensiva
La cefalea muscolo tensiva, chiamata anche cefalea di tipo tensivo, cefalea da stress, cefalea idiopatica, “cervicale”, si manifesta come:
- una sensazione dolorosa di compressione nelle regioni frontale, al capo e alla nuca, in molti casi bilaterale
- spesso associata ad un aumento del tono dei muscoli di capo e nuca
- di intensità lieve-moderata
- l’attacco può durare pochi minuti o persistere per giorni
L’attacco acuto può trovare giovamento nell’utilizzo di farmaci antinfiammatori, mentre nei casi di cefalea cronica sono indicata farmaci antidepressivi e terapie non farmacologiche, con tecniche di rilassamento e TENS.
Poiché spesso il dolore è mantenuto da uno stato di rigidità muscolare, l’infiltrazione nei punti interessati da tale contrattura e la correzione di eventuale malocclusioni dentali possono contribuire alla risoluzione del dolore.
Cefalea a grappolo
La cefalea a grappolo (detta anche “da suicidio”) consiste in attacchi di dolore molto intenso, unilaterale, localizzato intorno all’occhio e/o in corrispondenza della tempia.
L’attacco ha una durata variabile da pochi minuti fino a circa tre ore ed è accompagnato da almeno uno dei seguenti segni omolaterali al lato del dolore:
- rossore dell’occhio
- lacrimazione secrezione nasale
- abbassamento e gonfiore della palpebra
- restringimento della pupilla
- agitazione
A meno di una cronicizzazione, le crisi dolorose si presentano raggruppate in più attacchi distribuiti in diversi giorni, intervallate da lunghi periodi di benessere.
Anche in questo caso la terapia può essere finalizzata a trattare gli attacchi oppure a prevenirli: in entrambi i casi si utilizzano farmaci specifici diversi dai comuni antinfiammatori.
Dolore facciale atipico
Con la definizione di dolore facciale atipico si intende la condizione di dolore diffuso al viso e/o collo senza però corrispondenza con qualche struttura anatomica presente nella zona.
Non si conoscono fattori scatenanti, anche se la malattia che colpisce prevalentemente donne, compare spesso dopo interventi odontoiatrici.
Il dolore che non si accompagna ad alterazioni della sensibilità, è descritto dalla maggior parte dalle persone che ne soffrono come:
- profondo
- mal localizzato
- presente da un solo lato del capo
Spesso sono presenti:
- depressione
- ansia
- vertigini
- svenimenti
La terapia farmacologica prevede l’utilizzo di antidepressivi e anticonvulsivanti, ma è soprattutto importante l’educazione del paziente alla conoscenza e comprensione della malattia.
Nevralgia occipitale
Con nevralgia occipitale si intende una patologia caratterizzata da dolore in corrispondenza del territorio dei nervi grande e piccolo occipitale, cioè nella regione nucale fino ad estendersi inferiormente al collo, superiormente alla sommità del capo e lateralmente fino alle orecchie.
Il dolore che si avverte è di tipo trafittivo, parossistico, parte della nuca e si irradia nelle regioni occipitale ed auricolare fino ad essere avvertito al sopracciglio e dietro l’occhio.
E’ presente dolorabilità- alla pressione del nervo in corrispondenza della sua emergenza cranica.
Il trattamento consiste nella terapia infiltrativa locale, e qualora il beneficio ottenuto fosse di breve durata, è possibile ricorrere alla radiofrequenza pulsata periferica oppure alla neurostimolazione.
Nevralgia del trigemino
La nevralgia del trigemino è caratterizzata da dolore folgorante, a scossa elettrica o pugnalata, di breve durata (secondi o pochi minuti), localizzato nelle zone di distribuzione del nervo trigemino (branche oftalmica, mascellare e mandibolare).
Gli attacchi di norma periodici, con esplosioni dolorose di intensità crescente (parossismi) e possono essere scatenati da sfioramenti di porzioni del viso e delle comuni attività quotidiane come parlare masticare, radersi, o dall’esposizione al vento e al freddo.
La terapia farmacologica consiste nell’utilizzo di farmaci antiepilettici. Nel caso questa non sia risolutiva, si può ricorrere alla termorizotomia trigeminale.
Quando alla base della nevralgia è presente un conflitto neurovascolare, è necessario ricorrere alla chirurgia.